venerdì 10 febbraio 2012

At last Etta!



Etta James , il cui vero nome era Jamesetta Hawkins, era nata a Los Angeles nel 1938, figlia di una ragazza madre di colore che la ebbe a soli 13 anni e un padre bianco che non conobbe mai. La sua fu un’ infanzia difficile, fatta di brefotrofi e affidamenti. Inoltre, essere una sanguemisto, nell’America degli anni 40 e 50 costituiva un problema in più.


Iniziò a cantare gospel a cinque anni e iniziò la sua carriera nel 1950 con il trio delle Creolettes. Soprannominata Miss Peaches, per via di un altro gruppo, di cui fece parte durante il suo percorso musicale, la James diventò famosa per canzoni come It’s a man’s man’s world, I just wanna make love to you e soprattutto At last, che le spianò la strada al successo internazionale e fu utilizzata come colonna sonora di molti film e spot pubblicitari. Seguirono 4 Grammy Award, 17 Blues Music Awards e l’inclusione nelle Rock & Roll Hall of Fame e Blues Hall of Fame.

Per tutti gli anni 60 ha prodotto numerosi lp, la sua canzone Tell Mama diventò un brano cult nell’interpretazione di Janis Joplin, grande fan di Etta da sempre e I’d Rather Go Blind fu cantata da una moltitudine di artisti soul, rock e rhythm and blues americani e inglesi.

Nonostante enormi successi di pubblico e critica, Etta ha vissuto un' esistenza tormentata e difficile, caratterizzata da momenti esaltanti e da periodi di profonda crisi esistenziale, tipica, a dire il vero, di molte delle grandi star della black music.

Ha conosciuto fama e cadute tremende dovute all’abuso di droghe, problemi apertamente raccontati nella sua autobiografia Rage to Survive del 1995. Etta aveva un carattere molto difficile, molto diretto, senza ipocrisie. Quando al ballo inaugurale, dopo l'elezione di Obama, Beyoncé cantò "At Last", Etta, già fragile e malata, non gradì: all’epoca volarono parole forti nei confronti della Beyoncé che aveva osato scippare la sua canzone. Più tardi spiegò di aver «scherzato», confessando con amarezza: «sarei stata molto felice se il nuovo Presidente avesse invitato me a cantare At Last».

Sentire la sua voce è un’emozione forte, una voce da cui traspare tutto il dolore e i trionfi della sua vita; Etta ha un modo di raccontare la sua storia senza filtri con la passionalità e con una fragilità tosta che poche voci della black music hanno saputo trasmettere.

Ovunque andrai non smettere mai di cantare.
Buona vita Etta