Famosissima in molti Paesi, un po' meno in Italia, Aziza Mustafa Zadeh, pianista, cantante e compositrice, ha raggiunto il successo per la sua musica estremamente originale, caratterizzata da una commistione di generi differenti.
La sua musica viene descritta come “mugham”, una forma tradizionale di improvvisazione musicale del suo paese di origine, l’Azerbaijan e viaggia, nel regno della contaminazione di stili tra il jazz di Chick Corea e la musica tradizionale della sua terra, maneggiando questi stili con un feeling per il ritmo impressionante.
A parte qualche collaborazione con rinomati musicisti internazionali, come Al di Meola, Toots Thielemans, Stanley Clarke, Bill Evans (sax), John Patitucci, Aziza si esibisce preferibilmente da sola al piano accompagnandosi di tanto in tanto con la sua potente voce, che riesce a sovrapporre con precisione a quanto sta eseguendo nel medesimo istante al piano.
Aziza è figlia d’arte: il padre Vagif Mustafa Zadeh è stato il più noto compositore e pianista jazz dell’Ex Unione Sovietica ed è stato per lei il fondamento nelle sue scelte musicali.
Per la presenza fisica, doti vocali (ha una voce tra le più "incredibili" per estensione, intonazione e tecnica) e pianistiche non è da meno rispetto alle sue colleghe molto più famose come Diana Krall e Norah Jones; il suo repertorio è inoltre meno convenzionale e più interessante per le contaminazioni di esotismo asiatico ed anche quando affronta standards classici la sua interpretazione riesce ad uscire dai soliti schemi suscitando grande interesse.
La sua musica viene descritta come “mugham”, una forma tradizionale di improvvisazione musicale del suo paese di origine, l’Azerbaijan e viaggia, nel regno della contaminazione di stili tra il jazz di Chick Corea e la musica tradizionale della sua terra, maneggiando questi stili con un feeling per il ritmo impressionante.
A parte qualche collaborazione con rinomati musicisti internazionali, come Al di Meola, Toots Thielemans, Stanley Clarke, Bill Evans (sax), John Patitucci, Aziza si esibisce preferibilmente da sola al piano accompagnandosi di tanto in tanto con la sua potente voce, che riesce a sovrapporre con precisione a quanto sta eseguendo nel medesimo istante al piano.
Aziza è figlia d’arte: il padre Vagif Mustafa Zadeh è stato il più noto compositore e pianista jazz dell’Ex Unione Sovietica ed è stato per lei il fondamento nelle sue scelte musicali.
Per la presenza fisica, doti vocali (ha una voce tra le più "incredibili" per estensione, intonazione e tecnica) e pianistiche non è da meno rispetto alle sue colleghe molto più famose come Diana Krall e Norah Jones; il suo repertorio è inoltre meno convenzionale e più interessante per le contaminazioni di esotismo asiatico ed anche quando affronta standards classici la sua interpretazione riesce ad uscire dai soliti schemi suscitando grande interesse.
Ma che sorpresa... Chi l'avrebbe detto?
RispondiEliminaI tuoi post mi riportano alla mente suoni, atmosfere, episodi. I Return to Forever con Chick Corea, Al di Meola, Stanley Clarke e Lenny White, non so dirti quante volte ho ascoltato The Romantic Warrior.
RispondiEliminaUna decina di anni fa invece Toots Thielemans, nel giorno del suo compleanno, in concerto a Roma è stato veramente grande.
se devo dire la mia, anche perchè l'ho vista dal vivo, mi piace molto di più sia della Krall che della Jones...
RispondiEliminaAllora Reporter ti saranno piaciuti anche i weather report!..
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaDiciamo che ho avuto la fortuna di vedere due volte Jaco Pastorius live, poco prima del triste epilogo!
RispondiEliminaSi certo fra le tante cose che ho ascoltato c’erano anche Weather Report, Mahavishnu Orchestra, Joni Mitchell, Steps Ahead….
Si anch'io li ascoltavo Black Market per esempio..bellissimo
RispondiEliminase non è talento questo.... brava continua così perchè ci fai conoscere artiste sconosciute ai più!
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