giovedì 9 settembre 2010

Rachelle Ferrell

Rachelle Farrell, classe 1961, è una delle più grandi artiste contemporanee del pop e del jazz. Artista a tutto tondo, cantante, autrice e pianista, si è imposta all'attenzione del pubblico fin dal suo esordio con il primo album  nel 1990, diventando immediatamente un “caso”.

 
La cosa che rende unica questa  cantante è un'identità vocale molto personale  La sua, più che una voce  è uno strumento musicale, con una estensione stratosferica (si dice di oltre sei ottave!!), che usa sfrontatamente  raggiungendo ripetuti sovracuti durante brani ed improvvisazioni  “scat”, esibendo una sorprendente duttilità  e padronanza tecnica.

Rachell  padroneggia al meglio diversi generi musicali, dall'urban al  pop, dal gospel alla musica classica e al jazz.
Comincia a cantare a 6 anni e, dopo studi classici di violino e di pianoforte, comincia a testare le sue capacità di autrice. Frequenta il prestigioso Berklee College of Music di Boston studiando arrangiamento e composizione (dove ha per compagni di corso Branford Marsalis e Kevin Eubanks) e, per un breve periodo, insegna musica con Dizzy Gillespie alla New Jersey State Council of the Arts.

Attraverso gli anni ’80 ed i primi ’90 ha collaborato con i maggiori nomi del jazz, tra cui, Dizzy Gillespie, Quincy Jones, George Benson e George Duke.


Nei primi anni '90 debutta con l'album che porta il suo nome: Rachelle Ferrell- Somethin' else accanto a musicisti come Wayne Shorter, Michel Petrucciani, Stanley Clarke, Pete Levin.  Eddie Green. Rachelle mette in luce le sue straordinarie capacità di improvvisazione vocale reinterpretando standard del jazz  come "You don't know what love is",  "Autumn Leaves" o “My funny Valentine”

La pubblicazione dell'album Individuality (Can I be me?) esce dopo un periodo di otto anni in cui la Farrell è restata lontana dalla scena discografica.
Periodo in cui la cantante ha spiegato di aver dovuto combattere per la sua libertà creativa, in un mondo discografico dove questa è spesso sacrificata al volere della produzione che punta al business. 
L'album segna dunque un momento di trasformazione; nasce da una lucida riflessione sulle esperienze passate e le aspettative future come donna e artista e contiene canzoni che la cantante ammette di avere scritto per la sua "guarigione personale". 
Chi, fra il pubblico della  Ferrelle si chiede dove sia stata e cosa abbia fatto, troverà la risposta in questo album.

" I Can Explain", qui contenuto, è una commovente testimonianza degli amori trovati e perduti di Rachelle.

3 commenti:

  1. Avevo intuito che il tuo lavoro mi avrebbe “arricchito” e da quello che leggo nei tuoi post non sono il solo. Non conoscevo la Ferrell la sto ascoltando ora con grande piacere. Leggevo che lei aveva come compagni di corso Branford Marsalis e Kevin Eubanks, tu hai a me e Jean Paul…mi dispiace.
    Seriamente, brava mi piace sempre di più questo contributo al Jazz.

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  2. Brava! Leggendo il tuo blog ho cominciato a scoprire questa forma musicale a me sconosciuta, ma splendida. Hai centrato l'obiettivo, "arrivi".

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  3. Un'altra gemma del jazz. Ci stai istruendo magnificamente.

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